All’interno delle strategie di sviluppo delle destinazioni turistiche, il Destination Manager riveste un ruolo fondamentale. Questo professionista è responsabile della gestione integrale della destinazione, orientando i propri sforzi verso l’attrazione di visitatori, il miglioramento dell’esperienza turistica e la promozione dell’immagine della destinazione stessa. La sua missione principale è valorizzare le peculiarità culturali, ambientali ed enogastronomiche offrendo esperienze autentiche ai visitatori e creando attrattive uniche che soddisfino le specifiche esigenze sia di chi vive stabilmente il territorio sia di chi vi è solo di passaggio.
Parallelamente al Destination Manager, vi sono altre figure di rilevanza nella creazione di destinazioni turistiche di successo. Il Communication Manager e il Coordinatore IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) rivestono un ruolo chiave negli aspetti di comunicazione e accoglienza turistica, per garantire un’esperienza di viaggio informata e soddisfacente. La collaborazione sinergica tra queste figure è essenziale per ottenere risultati tangibili nella valorizzazione e promozione della destinazione turistica.
«Tra le numerose funzioni del Destination Manager – ha spiegato l’AD di Ideazione, Enrico Ferrero, durante la Destination Design Conference – c’è anche quella di agire come strumento. Ha il compito di facilitare processi partecipativi di cittadinanza attiva e di trovare una sintesi tra interessi divergenti che convergono verso un punto comune. Siamo facilitatori della comunità e il nostro lavoro è sempre più incentrato sulla gestione delle relazioni. Assomigliamo agli amministratori di condominio, poiché dobbiamo considerare tutte le prospettive, non solo quelle convenienti. La capacità di un bravo Destination Manager sta nel trovare punti di convergenza anche tra voci discordanti tra loro. »
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Coordinare i livelli decisionali e saper leggere gli interessi comuni
L’introduzione di questa figura rappresenta a tutti gli effetti un’innovazione di rilievo nel settore turistico, poiché risponde alle crescenti esigenze delle destinazioni di disporre di esperti specializzati nell’organizzazione e nel coordinamento delle politiche turistiche territoriali. E il Destionation Manager riveste un’importanza tanto maggiore soprattutto in Paesi come l’Italia, che vantano un vasto patrimonio culturale, artistico e naturale, ma che affrontano sfide derivanti da un sistema turistico frammentato e da una mancanza di coordinamento tra operatori pubblici e privati, nonché tra politiche di livello nazionale, regionale e locale.
Per chi si appresta a ricoprire questo ruolo, sono fondamentali capacità analitiche, competenze negli ambiti del marketing e della gestione delle risorse e abilità nella gestione delle partnership. Il professionista deve essere in grado di condurre un’analisi approfondita e valutare il sistema turistico esistente, definendo strategie mirate, gestendo in maniera efficiente le risorse finanziarie e creando offerte turistiche segmentate ed esperienziali. Cruciale, inoltre, un suo attivo impegno nel coinvolgere e collaborare con operatori del settore, enti pubblici e associazioni locali, al fine di armonizzare gli interessi comuni volti alla valorizzazione e alla promozione della destinazione. L’obiettivo finale è quello di coordinare in modo sinergico le attività di promozione e comunicazione turistica, capitalizzando appieno le competenze e le risorse delle diverse figure coinvolte nel processo.
Sviluppo turistico sì, ma sostenibile e nel rispetto della comunità locale
A distinguere il Destination Manager è la sua capacità di affrontare le sfide del settore turistico contemporaneo, agendo come catalizzatore per lo sviluppo armonioso e sostenibile delle destinazioni, nonché come figura chiave nell’implementazione di strategie innovative per migliorare l’esperienza turistica complessiva. Ad esempio, sono prioritarie nella strategia adottata dal Destination Manager la sostenibilità dei flussi turistici e il coinvolgimento della comunità locale. Il Destination Manager deve prendere in considerazione gli impatti a lungo termine del turismo, compresi quelli di natura ambientale, economica e socioculturale. Una sfida di fondamentale importanza consiste nel promuovere la sostenibilità mantenendo un equilibrio tra i flussi turistici e il benessere della comunità locale. È imperativo assicurare che lo sviluppo turistico generi vantaggi duraturi per la comunità locale, piuttosto che concentrarsi su profitti immediati a breve termine.
Ciò richiede un approccio attento e consapevole, coinvolgendo l’intera catena del turismo nella creazione di un’offerta sostenibile che risponda principalmente alle esigenze dei residenti e dell’ambiente circostante, che inevitabilmente include anche tutti gli stakeholder pubblici e privati inseriti nella filiera turistica.
Sebbene possa risultare complesso allineare gli interessi delle diverse parti coinvolte, è essenziale definire criteri di successo condivisi e sviluppare una visione congiunta per il progresso del turismo sostenibile. A tal fine, è necessario instaurare solide partnership che incoraggino tutte le parti interessate a cooperare per raggiungere un obiettivo comune e garantire che le decisioni siano prese in modo collaborativo e orientate al conseguimento di benefici a lungo termine per la destinazione e la comunità locale.
Il Destination Manager è quindi un professionista poliedrico che svolge un ruolo centrale nella gestione delle destinazioni turistiche. Con la sua conoscenza approfondita del territorio, la sua capacità di coordinare gli attori locali e il suo impegno nella progettazione di strategie di sviluppo sostenibile, crea esperienze positive per i viaggiatori e tutela il patrimonio territoriale naturale e culturale. In un mondo sempre più interconnesso, che valorizza e protegge le proprie risorse, il ruolo del Destination Manager diventa sempre più importante per garantire il successo e la prosperità dei territori con un potenziale turistico da esprimere.